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Santa Monica

Monica Bellucci: Madonna o solo donna? Molto donna. Nuda nelle foto di Gian Paolo Barbieri per il calendario "CQ", nuda (o almeno molto svestita) nel film di Giuseppe Tornatore. Ma anche angelica apparizione dei sogni per Giuseppe Sulfaro, il giovane attore scelto dal regista siciliano per essere, in "Malèna", il ragazzo che l'ama, la desidera, bruciato da un sentimento grande e lontano, carnale e (im)possibile. Comunque statuaria icona dell'immaginario maschile, che un pò è remota e un pò immota. "Si può dire che in tutti i film che ho interpretato io sia un'icona -spiega Monica-. Lo si voglia o meno, tutte le belle che hanno fatto sognare per la loro fisicità sono state mitizzate dal cinema. E adesso, nel secondo "Asterix & Obelix", sono Cleopatra. Più icona di così... Ma io non ho colpa. E' che mi hanno disegnata così. Se mi è permesso parafrasare Jessica Rabbit". urina e vibratori; c'è di tutto. Quello che manca, lamentano molti critici, sono le risate. "Malèna" è un film talmente semplice... La storia, si può dire che tutti la conoscono già, è accaduta tante volte in quegli anni e contiene elementi comuni a molte storie simili -spiega Giuseppe Tornatore-. Una donna molto bella, in provincia, durante la guerra, e un ragazzo che se ne invaghisce in modo ossessivo. Se non attraverso pedinamenti, spiate, e soprattutto attraverso l'immigrazione. C'è quindi tutta la morbosità della prima scoperta dell'eros in un'epoca come quella. Ma soprattutto, il ragazzo finirà per essere testimone del destino di questo personaggio femminile.
L'erotismo l'hanno tirato fuori per la presenza della Bellucci, che inevitabilmente ha scatenato delle facili fantasie. La cosa fondamentale è l'aspetto visionario del desiderio, il fatto che si tratta ovviamente di un amore impossibile, un desiderio sfrenato. Ferme restando le esigenze del racconto, l'amore resta impossibile sino alla fine, non viene mai ribaltato questo dato di partenza, se non nell'immaginario morboso del ragazzo. Credo che ogni ragazzo abbia provato quest'esperienza del perdersi per una donna più grande. E che d'altro canto ogni donna si ricordi di un ragazzino che la guardava in un modo particolare. Per il resto il film non vuole proporre delle grandi novità: il suo gioco sta proprio nel non tradire l'elemento di partenza. Il ragazzino di "Malèna" è un pò figlio del '900, ma solo in questo senso, dell'impossibilità dettata da un contesto. Il ragazzo finisce col conoscere la vita di Malèna meglio di quelli che la desiderano e meglio di lei stessa. E' il sentimento ciò che il ragazzo non riesce a vivere, è del sentimento che non riesce ad impadronirsi".